Influenza chiamata erroneamente "covid"??!!il flagello di dio!! ma mi "facci il piacere."
Esperienza di una famiglia con la madre con problemi cardiaci e rilevata positiva al covid spedita in ospedale covid Jesolo e deceduta dopo due giorni mentre era entrata e stava bene.Testimonianza di trattamento in questi luoghi covid comprovata anche da tante persone ma che per paura non osano dire e denunciare.
É con grande piacere dare la nostra testimonianza della morte di nostra madre per Covid 19, ma sopratutto di come è deceduta, senza che potesse vedere noi figlie per l'ultima volta.
Tutto è iniziato nel mese di ottobre del 2020 quando ai primi sintomi influenzali consultò il medico di base dandole come unica terapia la tachipirina.
I giorni a seguire i sintomi peggiorarono, la febbre persisteva tra i 37,5° ai 38°, la respirazione era normale, accusava un forte malessere generale al corpo con forte astenia e confusione mentale. La sera del 14 ottobre non se la sentiva di rimanere a casa, diceva di sentirsi male, quindi abbiamo chiamato il pronto soccorso e l'anno portata in ospedale. Hanno effettuato il tampone che risultò positivo, comunicandoci telefonicamente che alla mattina sarebbe stata portata presso il Centro Covid di Jesolo. Quando abbiamo chiamato la clinica per sapere le condizioni della mamma, l'infermiera di turno ci tranquillizzò dicendoci che era arrivata in discrete condizioni e che aveva fatto pure colazione.
In tarda mattinata siamo riuscite a parlare con il medico che, con grande sgomento da parte nostra, ci comunica che il quadro clinico di nostra madre si era aggravato; la diagnosi era polmonite interstiziale con scompenso ai reni e di conseguenza a tutti gli organi. Abbiamo preteso una spiegazione di come era possibile che nel giro di poche ore ci fosse stato un peggioramento così brusco!
Il medico non si dilungò e ci passò nuovamente l'infermiera che giustificò il regresso attribuendo al fatto che purtroppo il Covid porta a complicazioni anche in breve tempo. C'è stata da parte nostra una riluttanza a credere a quelle parole, abbiamo preteso delle risposte, ma nulla, disse che anche applicando le cure da protocollo, non vi è stato possibile evitare il decorso della malattia.
Abbiamo chiesto di poter vedere nostra madre, ma ci è stato impedito con assoluto rigore, ma ci hanno permesso solo una videochiamata nel pomeriggio. È stato impressionante nel vedere come era ridotta la mamma, la pelle era tutta raggrinzita con un evidente segno dell'uso della mascherina per l'ossigeno, i piedi bendati per l'uso della flebo; inoltre era esplicito l'affaticamento respiratorio . Ho visto una sacca appesa che sembrava un flebo ma non si sapeva cosa era e abbiamo chiesto spiegazioni ma nessuno ha voluto dire nulla quindi non sappiamo che trattamento hanno fatto a mia madre certamente mia mamma da quel di e' degenerata fino alla morte.
Nonostante le condizioni fisiche era lucida e ci riconobbe in videochiamata. Il suo sguardo era terrorizzato, era chiaro che doveva comunicarci qualcosa di brutto. Con grande difficoltà è riuscita a dirci che non sarebbe più tornata a casa, si rendeva conto che stava per morire!
Diceva pregate...pregate... Voleva dirci altre cose dalla quale non riuscivamo a capire ma l'infermiera ha interrotto la comunicazione dicendo che faceva fatica a parlare e doveva rimetterle l'ossigeno. Alla sera ci hanno comunicato il decesso. Il giorno seguente dalla sua morte siamo andate a Jesolo presso il centro covid per ritirare gli effetti personali e se era possibile vederla, ma la risposta dei medici è stata no! Non era più possibile vederla, ma presso l'ospedale abbiamo visto che la portarono verso la casa mortuaria, ma solo da lontano abbiamo potuto vederla.
Poi ci siamo trasferite all'entrata dell'ospedale per effettuare il ritiro degli effetti personali di nostra madre. È stata una peripezia infinita, i vestiti ci hanno detto che dovevamo bruciarli ma il suo oro non c'è lo volevano dare e abbiamo dovuto dirgli che li denunciavamo e che chiamavamo i carabinieri e da allora hanno cambiato subito atteggiamento questo comportamento si sta' verificando ancora oggi in ogni ospedale con brutalita' infinita per ogni richiesta sui decessi sui quali non vogliono fare alcuna autopsia.
Un infermiera si presentò nel cortile con un sacco nero dell'immondizia, le abbiamo detto di fermarsi con noi per controllare se c'era tutto ma ha fatto fatica a restare. Per fortuna l'oro era saltato fuori altrimenti perdevamo anche quel poco che ci restava di nostra madre. Il giorno del funerale, mentre si aspettava, parlando con un dipendente delle pompe funebri venivano fuori queste parole “noi siamo qui tutti i giorni quelli che arrivano in ospedale non si vedono piú” e ha aggiunto per precisare chi entra in questo ospedale pochi li vediamo uscire con le proprie gambe.. É stata una frase che ci ha gelato il cuore.
È stato mortificante non aver potuto essere state vicine alla mamma nei suoi ultimi istanti di vita e il dolore non se ne andrà mai...ossia per paura di un virus che ad oggi e' stato constatato essere poco meno dell'influenza vedi oms hanno in questa maniera anche deturpato la morte della gente ..er questo e' dovuto secondo noi alla malainformazione dei sanitari. una vergogna unica che purtroppo a quanto sentiamo si ripete ancora.
FIGLIE DI V. B.
LETTERA FIRMATA