FRATTURE
Rottura di un osso, che spesso viene provocata da una caduta. Generalmente l’osso si rompe in senso trasversale, ma può succedere che avvenga una frattura anche longitudinale, in direzione obliqua o a spirale. Ci sono vari tipi di fratture: chiuse e ed esposte. Nella prima ipotesi le estremità fratturate non lacerano la pelle e di solito viene danneggiata una quantità minima di tessuto, in quella esposta invece le estremità dell’osso lacerano anche la pelle.
Risposta: Pian piano che procedevo per capire fino a che punto i miei preparati agissero, mi venne proposto di verificare casi in cui le fratture non si rimarginavano ed in cui il callo osseo stentava a formarsi poiché succedeva che ai bordi della rottura si formava un’infezione oppure i dolori stentavano a sparire anche per cause non inerenti alla zona colpita.... Partendo dal fatto che i medici pur adoperandosi con dosi massicce di calcio vit.d e quant’altro disperavano oramai di riuscirvi e ne procrastinavano l’uso delle sostanze, sperando in qualche cosa di buono in futuro io consigliai gli strumenti più idonei per il terreno BQ+AQ per venti giorni e poi a seconda del caso, il consiglio andava dal terreno BQ+A a quello BQ+B. La setticemia di base, il rossore superficiale dell’infiammazione e lo stato generale incominciarono a dimostrare l’efficacia dei preparati dopo il primo mese. Ricordiamolo a chi non è stato attento che le ossa sono sotto il controllo renale e che non basta adoperarsi nel rene in più maniere, anche naturali per ottenerne beneficio su questi terreni poiché sono anche autoimmuni e se si insiste in tali tentativi si finirebbe per dare l’ultimo colpo all’energia residua di questo organo seppur la cura approntata anche con tutti i metodi naturali non sia del tutto errata. Qui come sappiamo tutti si rischia l’amputazione dell’arto o dell’osso per degenerazioni tipo cancrena. Uno dei casi considerati fu quello di una persona di media età con osteporosi ed una frattura alla tibia con suppurazione che si rivolse a me perchè era stanco di usare sostanze chimiche che gli facevano aumentare i disturbi e i malori nel ventre e nelle articolazioni, come rigidità, scricchiolio e dolori, ma soprattutto non chiudevano questa ferita aperta e puzzolente. Il terreno era BQ+A ed il consiglio fu dato ad esso chiarendo sempre che saremmo stati a vedere l’azione dell’organismo intero sul fatto senza alterarne la sua logica reazione.Il primo mese vide l’ematoma ridursi ed ai lati del trauma il suo lento ma progresivo riassorbimento visibile dal cambio del colore della cute. La sua ansia di guarire dopo 8 mesi di sofferenza prima dei miei prepartai fu tale che mi chiese quando tutto questo sarebbe finito. Ma la risposta era già insita nel raggiungimento a breve di risultati insperati e che Madre Natura se continuava così avrebbe provveduto anche per il rimanente.Così fu nei due mesi successivi e dalla cute lacerata ed infetta risprese il suo aspetto originario. Le radiografie confermarono che l’osso era ritornato integro ma che bisognava comunque stare attenti all’osteoporosi di base. Ricordando alla signora che una volta usciti dal quel terreno il sistema corporeo era in grado di correre se opportunamente stimolato consigliai dei sali di calcio particolari che permettessero di consolidare anche tutti gli altri distretti corporei colpiti dall’osteoporosi. La domanda della signora fu logica: ”Perché non darmi quel tipo di sali durante il trattamento in terreno estremo?” Ripeto nel biotipo estremo ogni consiglio seppur apparentemente logico provoca danni. Infatti in altre persone ho assecondato il loro volere che però aumentò di molto il loro già precario stato. Quindi risultò anche per me un’ulteriore conferma del mio metodo operativo in simili situazioni e di non accettare altre tecniche seppure apparentemente valide. Altro caso: bambina di undici anni terreno BQ+AQ si pressa quattro dita in una porta pesantissima antiscasso, soccorsa dal medico locale sconsigliò di andare in quell’ospedale poiché viste le dita cosiffatte preferì vedere se si poteva ottenere il callo osseo senza rischio di amputazione troppo precipitosa e traumatica per la bimba. Si aspettò otto giorni dopo la dovuta radiografia con il relativo antibiotico e cortisonico ma le dita si gonfiavano ed il callo osseo non si formava nemmeno dopo un mese di questo calvario. Provarono anche un’operazione in anestesia totale per bloccare le articolazioni rotte. Ma a quanto ho saputo anche lì andò male poiché a distanza di altri 15 giorni non si formò il callo osseo.e le persone lì accanto dissero che avevano già avuto troppi disguidi con la sanità pubblica e che per colpa a dir loro della stessa sanità erano finiti male già tre componenti della famiglia e che volevano adottare un intervento alternativo. Con l’obbligo eventuale di ricorrere ad una struttura specialistica più competente diedi pure a loro il mio consiglio. Alla bambina non piaceva il composto non lo voleva faceva i capricci ma alla fine poco alla volta vista ormai la disperazione di tutti lo prese ed ebbe un’idea che per mè fu geniale nella semplicità di un bambino mettere le gocce del preparato in acqua e metterci dentro le dita in ammollo più volte nella giornata. Con grande meraviglia entro 24 ore le dita prima pulsarono poi si gonfiarono ma la persona stava bene ed infine buttarono fuori tanto di quel pus che non sapevano da dove effettivamente venisse. Un medico avrebbe sostenuto l’uso degli antibiotici e cortisonici ad oltranza se non un’ulteriore operazione ma l’esperienza precedente fu, come si è visto, negativa e la bambina rischiava il peggio. Proseguì il consiglio per due mesima dopo quell’episodio le dita tornarono quasi come quelle di un tempo… e con la stessa elasticità di movimento pur sapendo che quel trauma era stato tremendo e totale. Dato che i genitori a dir loro avevano ottenuto quello che si erano prefissati decisero di non continuare anche perchè la bambina voleva fare a modo suo e probabilmente i genitori la hanno assecondata. La bambina vive ancora in quel terreno BQ+AQ ma la nutrizione e l’insegnamento ottenuto non da una singola parte del corpo ci permettono come è visibile a tutt’oggi di regolarsi nonostante tutto... Per me sarebbe meglio che cambiasse ma non tutti capiscono che il risultato è stato ottenuto grazie ad un’insegnamento globale che il corpo non aveva e non grazie alle singole informazioni naturali date al sistema. Il motore che muove queste alterate reazioni non lo si ripara lo si cambia altrimenti rimango del parere che alla fine riproporrà la sua innaturale realtà. Comunque penso che quando si sono create queste situazioni di base ossia di terreno estremo i biotipi non possano più giocare con interventi che il corpo non riesce più ad assecondare, ed è così che ci mostra il suo disappunto manifestando a tutti le malattie che temiamo.