POLIPI NASALI
Sono delle vere e proprie “vegetazioni” della mucosa nasale che si accrescono e occupano dello spazio normalmente destinato al passaggio di aria, destinando ostruzione nasale. Il perché si sviluppino delle estroflessioni a livello della mucosa nasale, i cosiddetti polipi, non è ancora noto. Di certo si sa che non si tratta dello sviluppo di un nuovo tessuto (neoformazione), ma di una ipertrofia (aumento di volume) e iperplasia (alterazione cellulare benigna) della mucosa del naso e dei seni paranasali (cavità paranasali).36 In passato la poliposi era ritenuta quasi sempre la causa scatenante di un’allergia. Quest’ultima, infatti, può portare a un rigonfiamento della mucosa del naso con la conseguente riduzione dello spazio respiratorio. Successivamente, grazie a studi più approfonditi e all’osservazione clinica, si è scoperto che la poliposi nasale può colpire tutti, anche i soggetti non allergici. Sicuramente l’essere ipersensibili a una qualche sostanza (per esempio ad alcuni farmaci, come l’aspirina e ad allergeni come la polvere o il polline) può favorire l’insorgenza dei polipi nasali. Non sono ancora chiari i meccanismi eziopatogenetici che sono alla base della formazione dei polipi nasali. L’ipotesi più accreditata sostiene che alla base della formazione del polipo è necessaria una condizione di infiammazione locale persistente (rinite cronica allergica, infettiva, etc.). In genere, il sintomo principale della poliposi nasale è l’ostruzione nasale progressiva, una sensazione di naso chiuso che con il tempo tende a peggiorare, e una cefalea da ristagno di catarro nelle cavità sinusali. Il ristagno delle secrezioni nasali legato all’ostruzione delle naturali vie di drenaggio delle cavità paranasali crea altresì un terreno ottimale per la sovrainfezione batterica con conseguenti episodi di riacutizzazione. Altro sintomo rilevante è l’alterazione dell’olfatto, ovvero una riduzione significativa della percezione olfattiva.
Risposta: Vedi testimonianze.