AGORAFOBIA
Quando si parla di agorafobia, spesso la si definisce frettolosamente come la paura degli spazi aperti. L‘agorafobia è la paura, anzi la fobia, morbosa di trovarsi in posti o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi. La sindrome agorafobica è il risultato di un insieme di componenti sostanzialmente riconducibili: alla paura di essere o di venire a trovarsi in posti che non sono conosciuti ovvero in situazioni da cui è difficoltoso (meglio vergognoso e imbarazzante sottrarsi);alla paura di gravi malattie come possibili derivati di inspiegabili e dolorose sensazioni interne; al desiderio impellente di ritornare a casa o in un altro luogo sicuro quando l’ansia sta per diventare incontrollabile;alla necessità di avere accanto una persona di cui ci si fidi quando ci si allontana da casa o si teme fortemente un possibile attacco d’ansia. I luoghi fisici temuti concernono per lo più mezzi di trasporto (autobus, treno, automobile, navi, aereo), ristoranti, cinema, discoteche o altri posti di ritrovo affollati, supermercati, autostrade, strade con intenso traffico e con possibilità di intasamento, ponti, gallerie ovvero semplicemente un tratto di strada fatto a piedi da soli.38 L’individuo sente che non funziona bene e che non è in grado di affrontare ciò che altri fanno quotidianamente senza nemmeno pensarci (guidare un’auto, avere contatti sociali senza bloccarsi, mantenere l’equilibrio in piedi o camminando, ecc.): ciò non fa che rinforzare il flusso di pensieri negativi i quali insistono sul sentire di essere in preda di forze interne ed esterne su cui non si ha nessun controllo. Non trovando alcuna soluzione al suo problema, l’agorafobico si rivolge allora ad una figura protettiva per ottenere aiuto (genitore, partner, ecc.) che aiuta si il soggetto, ma nel contempo così agendo, conferma anche il suo disturbo e la sua “diversità”. Il disagio intenso provato nelle situazioni minacciose può sfociare in attacco da panico e in ogni caso spinge la persona a fuggire dalla situazione ansiogena per cercare un rifugio sicuro (di solito a casa propria), Poiché la casa rappresenta la sicurezza, il soggetto avrà sempre più paura ad avventurarsi fuori e se dovesse farlo, lo farebbe con molta ansia.
Risposta: Non vi sono forme di agorafobia che non abbia trattato con soddisfazione mia e della persona che si sia rivolta a me. Ma ogni consiglio và preso con il dovuto ordine stabilendo quale è il suo stato emotivo in riferimento ai biotipi. Dato che la gran parte di essi necessitano di una valutazione approfondita, fare sempre un test di conferma o di smentita su ciò che dicono, per poi trovare il terreno predisponente e agire di conseguenza; credetemi che la risposta sarà positiva e pronta. Non risulterà difficile ottenere risultati duraturi ma solo se mettiamo ordine e capacità difensive anche negli strati più interni del proprio corpo il risultato sarà ancora più eclatante.