NEVROSI
Le nevrosi sono disturbi emotivi causati inizialmente da stimoli capaci di produrre un conflitto nella persona. Può capitare di trovarsi in una situazione in cui allo stesso tempo desideriamo e temiamo di compiere una certa azione: per esempio desideriamo accarezzare un cane, ma ci tratteniamo dal farlo perché abbaia. Il cane che abbaia è lo stimolo iniziale: da un lato ci attira, dall’altro ci respinge. In noi si produrrà un conflitto fra l’azione e l’immobilità, siamo bloccati e cominciamo ad accusare tensione muscolare, respirazione veloce, comportamento “nervoso”. Questo stato ci farà stare male, saremo a disagio e cominceremo a sentire l’ansia: abbiamo paura. Col tempo la situazione iniziale sparirà, ma potrà ancora accadere di trovarci di fronte ad una simile: incontriamo un altro cane che non abbia. Allora senza saperlo si ripeterà il conflitto e ricomparirà l’ansia, anche se il cane è del tutto tranquillo. Potrà anche accadere di trovarci in situazioni molto differenti che per i motivi più svariati abbiamo associato a quella iniziale: guardiamo in TV un documentario sugli animali. Anche se non compaiono cani, può darsi che la sola vista di animali produrrà ansia in noi. Col tempo l’ansia sarà provocata anche da stimoli diversi da quelli iniziali, perché la persona attribuirà anche ad essi il significato di quelli iniziali. La persona è stata condizionata a reagire ansiosamente, ha appreso la nevrosi. Questo tipo di nevrosi (chiamate fobie) sono molto diffuse proprio grazie alla semplicità del meccanismo di innesco. Non sempre, però, riguardano situazioni così semplici come quella dell’esempio mostrato. Molte altre riguardano situazioni più complesse in cui entrano in gioco le relazioni interpersonali e la nostra personale “filosofia di vita”. Il condizionamento dovuto alle esperienze passate, specie quelle dell’infanzia e dell’adolescenze può portare una persona a pensare più o meno in questo modo: “Ho bisogno assolutamente di essere amato e approvato praticamente da tutte le persone che conosco!!!”; questa persona su molte altre situazioni della vita avrà altri modi simili di pensare che col tempo diventeranno caratteristici della sua persona: saranno la sua filosofia di vita. Spesso non facciamo caso a questi pensieri: sono solo il modo in cui pensiamo che le cose devono andare. Alcuni tipi di filosofia sono particolarmente “a rischio nevrosi”, poiché porteranno la persona ad accumulare nel corso della sua vita una serie di esperienze traumatiche. Colui che pensa che nella vita debba ricevere amore e approvazione da tutti quelli che conosce, comincerà a soffrire terribilmente di fronte alle innumerevoli occasioni in cui qualcuno gli fa una critica negativa; pretenderà approvazione in ogni occasione; passerà tutto il suo tempo a cercare di ottenere l’approvazione e l’attenzione degli altri; diventerà accomodante e servile; diventerà insicuro fino a infastidire gli altri (ironia della sorte); inibirà ogni slancio amorevole verso gli altri. La sua vita sarà terribilmente priva di gratificazioni, proprio ciò di cui va maggiormente alla ricerca. In cambio sarà colma di sofferenza. Negli studi condotti da vari psicologi sono state individuate innumerevoli idee come quella appena esposta. Sono, appunto, le idee o filosofia di vita, che generano più frequentemente un disturbo emotivo: le chiameremo idee irrazionali. Sembrerà strano, ma ciò che provoca i maggiori disastri emotivi non è una emozione, un istinto o una pulsione, ma più frequentemente una idea irrazionale. Essa si anniderà nella nostra mente quando la nostra capacità di pensare razionalmente sarà più debole (per es. da piccoli) e come una calamita attirerà continuamente idee simili fino ad impedirci di pensare diversamente.
Risposta: Se tutte queste manie non le risolvete con i farmaci ansiolitici, neurolettici, antidepressivi, ipnoinducenti e d’ altri ancora come i fitopreparati o con sedute psicologiche o massaggi rilassanti o altro provate il trattamento del terreno che agisce sia sulla psiche che sul corpo dimenticato e poi riassumete i risultati.