PSORIASI
Malattia che si caratterizza per la comparsa di chiazze di pelle ispessita, arrossata e infiammata, spesso coperte da scagliette argentee. Di solito la psoriasi non causa prurito; ma la zona colpita può essere tanto estesa da caussare al malato un grave disagio fisico e imbarazzo nei rapporti con gli altri.18 Classicamente si definisce come una malattia a carattere ereditario, infatti è possibile riscontrare all’interno di un nucleo familiare, più soggetti affetti. Molto più frequente è, però, il riscontro, in una famiglia, di persone con patologie quali il diabete dell’adulto, l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la vitiligine e la psoriasi. Questo avviene a causa della natura Poligenica di tali malattie, cioè la suscettibilità ad ammalarsi è scritta, non su di un solo gene, ma su più geni. Piccole modifiche di questi ultimi, fanno si che un soggetto sia predisposto ad una patologia piuttosto che ad un’altra. Possiamo quindi affermare con certezza che la tendenza ad ammalarsi di psoriasi è presente fin dalla nascita, in quanto scritta nel DNA. La malattia o le lesioni cutanee caratteristiche si manifesteranno solamente quando quell’individuo è in condizione generica di stress. Questo significa che le tossine presenti in quel soggetto sono veramente troppe.
Risposta: si può fare ma la psiche di questi pazienti è talmente intenta a tenere sotto controllo ventiquattrore su ventiquattro la malattia che ogni intervento seppure efficace risulta essere compromesso dai richiami dei parenti degli amici che gli chiedono insistententemente dove va cosa fa perché si cura provocando su di loro un vero atto di violenza e un deciso svantaggio con scrupoli di coscienza abnormi e creando involontariamente un ciclo vizioso in cui il ragazzo ragazza è costretto a vivere della sua malattia.per sentirsi vivo e poter trovare rapporti “ritenuti normali con chi gli è vicino”. Ma oggi sono riuscito anche per essi a trovare qualche cosa di ancora più efficace e che può farli tranquillizare da dentro, con sensazioni che non possono più, come in passato, far regredire il paziente.