CARDIOMEGALIA
“Ha un cuore grande così”: per noi è un complimento, per il medico no. Se la persona ha un cuore ingrandito, ecco il significato di cardiomegalia, questo significa che ha avuto problemi e si è ingrandito, per risolverli nel migliore dei casi, per conseguenza nel peggiore. Sì, perché ci sono due possibilità. In caso di ipertrofia, cioè di ispessimento del muscolo cardiaco, il cuore aumenta di volume perché i mattoni che lo compongono - le cellule del miocardio sono diventate più grandi proprio come fanno i muscoli dei sollevatori di pesi. La differenza piccola, ma decisiva, è che mentre è il sollevatore a decidere di farsi bello, se il cuore s’ingrandisce è solo perché c’è un problema da risolvere. Per esempio, la pressione della persona è salita e il cuore deve pompare il sangue contro una resistenza maggiore, oppure la valvola di uscita si è ristretta e il cuore deve pompare con maggior forza, come nel caso precedente. In caso di dilatazione del cuore il problema è un gradino più serio. La valvola di chiusura non chiude più bene e una volta che il cuore ha pompato, un po’ di sangue torna indietro. Per esempio, nell’insufficienza aortica, la chiusura incompleta della valvola aortica permette al sangue di tornare nel ventricolo sinistro e a lungo andare questo fa ingrossare il cuore. Anche alcune malattie del miocardio possono portare alla dilatazione e allo sfiancamento di una cavità cardiaca. I tutti i casi i sintomi d’ingrossamento del cuore compaiono solo quando viene raggiunto un punto critico, in cui un ulteriore carico (per esempio, ipertensione, esercizio fisico o infezione) può ridurre l’efficienza dell’azione di pompa del cuore. E allora si possono far vivi tosse, affanno e gonfiore delle gambe e delle mani.
Risposta: Mi sono imbattuto in gente più o meno giovane che non sapeva come risolvere questo grosso problema senza ricorrere alle medicine allopatiche da cui non ottenevano gran che di risultati. A distanza di 15 anni posso dire che siamo ad un buon punto per sostenere che un cuore anche se scompensato e per inerzia tende a svolgere malamente la propria funzione ricorrendo a consigli di altra natura si può ottenere un graduale ripristino della funzione lesa. Un caso che mi ha toccato nel profondo a cui non potevo arrendermi è stato il cuore di mia madre che sebbene non avesse più capacità contrattile fu definito dopo il mio trattamento giovanile e nei limiti della norma. E’ da notare che nessuno le dava alcuna speranza e che messo il place mecher che per loro era cosa inerte gli ha comportato il secondo grave arresto cardiaco. Più volte mi opposi poiché in certi terreni non bisogna mai fare operazioni di alcunché. Pena il rischio di gravi ripercussioni sulle funzioni vitali. Ma lo si fece comunque e solo dopo numerose defibrillazioni quando tutto sembrava compromesso il cuore ripartì. Lo ripetei ai miei famigliari ma non servì a nulla. Avranno capito qualche cosa? Oggi mia madre vive senza mio consiglio e… a questo punto speriamo bene anche se è ben visibile la graduale retromarcia del sistema. A parer di molti va bene così ma così lo ripeto se non lo avete ancora capito così non dovrebbe essere... Oggi è tornata in terreno BQ+AQ non risponde più a precisi comandi e si cerca di negare l’evidenza. La mamma dicono digerisce tutto stà bene e non disturba… crederò non ha più la forza di reagire, ma questo per la scenza, è salute. E poi si dice: “Cosa si può pretendere alla sua età”. Quanti ne fanno morire con questa affermazione. Troppi. Speriamo bene ma soprattutto speriamo che il cambio delle pile del defibrillatore non faccia fermare il cuore come 6 anni fa dato che il terreno oggi è il medesimo.. Un altro esempio: donna di 67 anni affetta da cardiomegalia con extrasistole tiroidine di hoschimoto,obesa,nervosa, si presenta da me poiché i 6 farmaci che prendeva non gli permettevano una vita equilibrata ed ora la situazione era decisamente più grave poiché non riusciva a respirare.. Diedi il consiglio relativo ma le dissi di farsi ricoverare comunque all’ospedale. Referto la signora non avrebbe passato la notte. Al che mi avvisarono ed io consigliai alcune prodotti e dissi:che se riuscivano a somministrarli già dalle prime ore avremmo avuto qualche riscontro. Così fecero. Nella notte mi richiamarono più volte fino a che non ricevetti un’altra telefonata che diceva così:” Nostra madre stà urlando in reparto ed era tornata lei …proprio lei con le sue solite manie e fobie e che voleva essere dimessa subito”. La tennero altri due giorni per accertamenti e poi la dimisero.E’ strano ma più di qualcuno della famiglia rimase scettico. Così ripeterò sempre a chi dice non c’è nulla da fare dopo i referti medici… SI… NON C’ E’ NULLA DA FARE… MA SI PUO’ FARE DI PIU’. La signora ritornò da me e fece ciò che le dissi. per tre mesi. Anche qui il risultato fu notevole Il cuore si era rimpicciolito con una buona contrazione cardiaca.e le crisi di cui soffriva di mancanza d’aria non c’erano più da tempo. Quindi mi resi conto che con un po’ di buona volontà e con un giusto consiglio anche chi non ce la dovrebbe fare ce la fa.