Stival: sbagliato accusare a priori la naturopatia
« Il caso della sedicenne morta per diabete e dell’indagine sulla circostanza che a causare il decesso possano essere stata le scelte terapeutiche compiute da un naturopata di Udine ha fatto sì che i riflettori delle cronache si puntassero su categoria di terapisti e sulla medicina complementare in generale. Ne abbiamo parlato col farmacista Giancarlo Stival, presidente dei naturopati in Friuli Venezia Giulia (Omnisalus) e vicepresidente triveneto dell’Associazione nazionale parafarmacie italiane (Anpi).
Come giudica quanto accaduto alla giovane colpita da diabete alla quale è stata tolta l’insulina?
«Non importa quanto avanzerà la medicina “scientifica”: è fondamentale che la pratica medica si relazioni sempre all’essere dell’uomo e non si limiti esclusivamente ai protocolli standardizzati delle case farmaceutiche. Inoltre ciò che è realizzabile “scientificamente” può coprire solo una frazione delle manifestazioni vitali dell’individuo: non è sufficiente inquadrare i sintomi della malattia da parte del medico-terapeuta e non bisogna mai perdere di vista i possibili generatori della malattia. La medicina integrata con la natura reputa possibile la guarigione del diabete, se ai mezzi dell’insulina si aggiungono le proprietà antidiabetiche del mirtillo, del limone, del carbone vegetale,del baccello di fagiolo, barbe di granturco e di altre pratiche non riconosciute».
Ha quindi molte riserve sulla medicina “chimica”?
«Poiché non è possibile “misurare” la salute, proprio perché essa rappresenta uno stato d’intrinseca armonia unica alla persona, nell’approccio alla malattia non è plausibile fare esclusivamente affidamento ad un unico sistema standardizzato»
Lei critica la medicina ufficiale, mentre quel mondo vi taccia di essere “maghi”…
«Alla luce di quanto detto mi chiedo come sia possibile credere di risolvere i problemi di un malato guardandolo solo nella sua patologia, un aspetto dipendente, di valore inferiore rispetto alla totalità della sua esistenza. Come può essere ritenuto possibile riassestare una vita con una pillola? Dei danni della medicina sono ormai pieni i giornali. Solo in Italia si calcola che, ogni giorno, si registrano 90 morti per errori in ospedale. I naturopati hanno problemi di riconoscimento in Italia, ma in Germania e Gran Bretagna ci sono da sempre».
Paola Delle Molle
MessaggeroVeneto, martedì 20 maggio 2008
Rubrica Medicina.