INFERTILITÀ
Si intende per infertilità quella condizione in cui una coppia non riesce ad avere un figlio dopo circa un anno di rapporti sessuali non protetti. L’infertilità è un problema che affligge dal 10% al 20% delle coppie in età fertile. In Italia sono sempre più numerose le coppie che si rivolgono agli specialisti del settore per ottenere una gravidanza. Il fenomeno sembra in aumento per diversi motivi: sia perché la coppia decide di avere un figlio sempre più tardi, sia per l’influenza di alcuni fattori ambientali sfavorevoli, come l’inquinamento. L’impossibilità di avere un figlio, oltre a rappresentare un problema di carattere medico, comporta anche aspetti, non trascurabili, di ordine psicologico e comportamentale. Le cause di infertilità possono essere di origine femminile meccanica; femminile ormonale; di origine maschile; oppure riguardanti entrambi contemporaneamente. Infine circa il 10% delle coppie infertili è affetta da infertilità inspiegata cioè da causa non nota. Le più importanti cause di infertilità femminile sono rappresentate dalle disfunzioni ormonali della follicologenesi e dell’ovulazione; da affezioni a carico delle tube (anatomiche e funzionali); da malformazioni uterine. Le disfunzioni ormonali impediscono l’ovulazione e più raramente il deficit ormonale riguarda la fase luteale o progestinica del ciclo mestruale. Le cause di deficit ormonali possono essere congenite, da stress o dovute dalla sindrome dell’ovaio policistico. L’infertilità maschile può essere causata da difetti relativi alla produzione, emissione o funzionalità degli spermatozoi e rappresenta circa il 35% delle cause di infertilità nella coppia. E’ molto importante raccogliere un’anamnesi (cioè la storia medica) del paziente molto accurata in cui si indagherà su eventuali infezioni genito-urinarie pregresse o in atto; malattie come la varicella, morbillo o parotite (malattia virale che può provocare nell’uomo l’orchite, cioè l’infezione a livello dei testicoli); malattie a trasmissione sessuale; precedenti interventi chirurgici o traumi a livello genitale. Anche lo stile di vita (alcool, fumo, droghe e lavori a rischio) e fattori ambientali, possono giocare un ruolo importante.
Risposta: Nei biotipi BQ+A oppure in terreno BQ+AQ la fecondazione risulta molto difficoltosa o se dovesse avvenire vi è un reale rischio di aborto. Il bambino se dovesse nascere anche dopo peripezie mediche per tutta la gravidanza risulterebbe già vecchio a livello tissutale e l’evoluzione dei tre foglietti embrionali che decidono la solidità del corpo decideranno anche le possibili patologie conseguenti. Sarebbe più grande se entrambi i genitori risultano essere nei terreni estremi sopracitati il che significherebbe il non sviluppo del possibile neonato e con tutta una sequela di eventi. Ricordiamoci che da due genitori energeticamente scarichi anche se la creatura vien messa al mondo, l’energia vitale del rene, che dice a ciascuno di noi la durata di vita e la cronicità o meno del sistema ci dichiarerà quanta benzina possiede un bambino nato da genitori così. Al che, anche se diranno tutto bene ci sarà discordanza tra i valori energetici e i dati clinici ufficiali che tollerano limiti troppo elevati. Se così non fosse non assisterei a persone che non possono avere figli e poi quando sono uscite da codesti terreni anche se non si presentano più da me rimangono fertili e ottengono bambini più reattivi alle malattie, ossia si fanno un buon sistema immunitario e non un finto sistema immune soppresso o non manifesto per logiche sanitarie.