Omeopatia: strumento di prevenzione contro le SSI e le RTI

Le strategie esistenti per la prevenzione delle sindromi simil-influenzali (SSI) e/o delle infezioni delle vie respiratorie (RTI) hanno mostrato un effetto limitato, anche a causa dei continui cambiamenti ambientali che possono favorire la diffusione di agenti infettivi quali i virus respiratori (1).

Nonostante la prescrizione di antibiotici continui comunque ad essere elevata e, spesso, inappropriata per questo tipo di infezioni, e nonostante il forte sostegno da parte della comunità scientifica alla vaccinazione anti-influenzale, a livello di prevenzione vengono impiegate anche altre strategie. Tra questi diversi approcci preventivi, la medicina omeopatica negli anni ha ottenuto sempre maggior popolarità.

Nel 2011, circa 5 milioni di adulti e 1 milione di bambini negli Stati Uniti sono ricorsi alla medicina omeopatica. Secondo il sondaggio Eurispes pubblicato nel 2017, oltre un italiano su 5 (21,2%) fa uso di medicinali non convenzionali (+6,7% rispetto al 2012) e l’omeopatia risulta la cura non convenzionale più diffusa, praticata dal 76,1% di chi adotta metodi di cura non convenzionali, con un notevole aumento rispetto al 2012 (dal 70,6% al 76,1%) (2).

L’uso clinico dell’omeopatia è aumentato costantemente negli ultimi anni, anche in virtù della pubblicazione di numerosi studi randomizzati e controllati, e revisioni sistematiche con o senza meta-analisi (1). Se la letteratura scientifica internazionale attualmente disponibile riporta evidenze non trascurabili relative all’uso della medicina omeopatica nella gestione delle cosiddette sindromi influenzali (CSI), ponendo sempre più attenzione sulle sue potenzialità nella prevenzione e gestione di queste virosi, anche la letteratura nazionale, con lo studio condotto dal Dr. Beghi e con la survey del Prof. Dal Negro, hanno riportato dati interessanti e importanti.

Secondo l’indagine condotta dal Prof. Dal Negro et al. (3) sull’influenza e le SSI, con l’obiettivo di indagare e valutare le convinzioni, l’attitudine alla prevenzione e al trattamento e l’impatto dell’influenza e delle SSI nell’ambito della popolazione generale italiana, circa il 30 % degli intervistati ha ritenuto i medicinali omeopatici utili per prevenire tali condizioni. Più precisamente il 36% dei rispondenti considerava utile l’uso di Oscillococcinum nella prevenzione di tali condizioni morbose.

Se circa un terzo dei rispondenti ha fornito pareri favorevoli nei confronti dell’approccio omeopatico per far fronte alle SSI, c’è anche da dire a tal proposito che ai pazienti gestiti dal Medico di medicina generale (MMG) certificato per l’esercizio dell’omeopatia, vengono prescritti meno anti-infiammatori e soprattutto meno antibiotici per le SSI rispetto ai soggetti gestiti dal MMG in maniera convenzionale, il che favorisce un minor consumo dell’antibioticoterapia (4).

Se da un lato, in una recente Cochrane review di alcuni anni fa, l’efficacia dell’Oscillococcinum confrontata vs placebo mostrava dati seppur promettenti ma ancora non sufficientemente consolidati da supportare l’uso di tale medicinale come trattamento di prima linea dell’influenza e delle SSI, dall’altro lato, in uno studio successivo, si sottolineava – pur suggerendo la necessità di ulteriori studi controllati – come invece l’efficacia di questo prodotto omeopatico, osservata negli studi clinici condotti nell’ambito delle cure primarie, non era risultata inferiore a quella dei trattamenti convenzionali (9).

Lo studio osservazionale retrospettivo condotto dal Dr. Beghi et al., pubblicato su Multidisciplinary Respiratory Medicine nel 2016, ha poi dimostrato che tale medicinale omeopatico può ridurre in maniera significativa la frequenza delle SSI, suggerendone una possibile azione preventiva (1).

Da ciò si deduce come i medicinali omeopatici abbiano ottenuto un ruolo nel trattamento delle infezioni delle vie respiratorie e alcuni studi – come questo abbiano indagato la loro efficacia nella prevenzione delle infezioni del tratto respiratorio (RTI).

L’obiettivo principale dello studio del Dr. Beghi, è stato quello di esplorare l’effetto dell’estratto specifico di fegato e cuore d’anatra nella prevenzione delle RTI mediante il confronto di due gruppi di pazienti: 248 trattati con il medicinale omeopatico e 211 non trattati. Tutti i pazienti sono stati seguiti per almeno un anno, fino a un massimo di 10 anni.

L’outcome primario per la valutazione dell’efficacia del trattamento preventivo con il medicinale omeopatico era la riduzione del numero medio di episodi di RTI per anno, rispetto all’anno precedente l’inclusione nello studio; mentre l’outcome secondario consisteva nella valutazione dei possibili effetti di altre variabili (sesso, età, abitudini al fumo e concomitanza o meno di malattie respiratorie) sulla riduzione del numero medio di episodi di RTI.

I risultati hanno mostrato come il medicinale omeopatico valutato abbia avuto un effetto preventivo sulla comparsa di episodi RTI. Nello specifico, la riduzione del numero medio di episodi di RTI durante il periodo di osservazione, rispetto all’anno precedente all’inserimento nello studio, è risultata significativamente maggiore nel gruppo trattato con il medicinale omeopatico rispetto ai pazienti non trattati (–4,76 +/- 1,45 vs.–3,36 +/- 1,30; p = 0,001). Sebbene il ruolo di questo medicinale sia stato ampiamente dibattuto, l’effetto protettivo osservato è coerente con altri studi che hanno documentato il suo effetto sul trattamento di sintomi sia influenzali che simil-influenzali (6;7;8).

Questo studio ha fornito dati obiettivi sugli effetti della cura omeopatica per una condizione frequente e auto-limitante, nella quale l’uso di antibiotici è spesso inefficace o addirittura sconsigliabile (9). Uno dei motivi principali per cui l’efficacia dell’omeopatia viene spesso messa in discussione è, infatti, la mancanza di un corpus di evidenze solide (10). Questo studio dunque suggerisce che il trattamento con l’Oscillococcinum potrebbe essere un prezioso aiuto per prevenire le infezioni del tratto respiratorio, soprattutto alla luce dell’assenza di reazioni avverse e considerando la buona valutazione del rapporto tra benefici e rischi o costi.

Le infezioni del tratto respiratorio normalmente hanno un forte impatto sul benessere individuale, pertanto è comprensibile che la percentuale di pazienti che fanno uso di medicinali omeopatici in tutto il mondo sia in costante aumento, con una soddisfazione generalmente elevata degli utilizzatori di tali medicinali (11).

A conferma di questo crescente interesse verso l’omeopatia, il 20° Congresso su “Asma Bronchiale e BPCO: nuovi obiettivi, nuovi rimedi, nuove strategie”, svoltosi a Verona lo scorso gennaio, ha dedicato un Simposio avente proprio come focus il ruolo della medicina omeopatica nel trattamento delle sindromi influenzali e della tosse.

Sia durante l’evento a Verona che in occasione del Congresso di pneumologia a Taormina, lo studio osservazionale caso-controllo condotto dal Dr. Beghi, (1) che conferma l’efficacia dell’estratto specifico di fegato e cuore d’anatra nella prevenzione delle CSI, è stato oggetto di relazione.

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