Arnica: effetto curativo sulle ferite sarebbe dovuto all’azione sui macrofagi
La modulazione dell’espressione di diversi geni collegati alla matrice extracellulare del tessuto connettivo, come la fibronectina, e l’aumento della motilità dei macrofagi potrebbero essere alla base del meccanismo che consente all’Arnica montana omeopatica di favorire la guarigione delle ferite. A ipotizzarlo è stato un team di ricercatori guidato dal Prof. Paolo Bellavite, dell’Università di Verona, che su Plos One ha presentato uno studio in vitro sugli effetti del medicinale omeopatico.
Il test ha verificato gli effetti dell’Arnica omeopatica sull’espressione genica, su un modello di macrofagi umani: la linea cellulare THP-1. Dopo esposizione delle cellule per 24h a diverse diluizioni omeopatiche di Arnica, i ricercatori hanno isolato l’RNA totale, sequenziando il cDNA. I geni significativamente sovraregolati o sottoregolati sarebbero stati quindi differenziati come ‘differentially expressed genes‘ (DEGs).
In particolare, Bellavite e colleghi avrebbero identificato 20 DEGs, di cui sette sovraregolati e 13 sottoregolati. Tra quelli sovraregolati, le funzioni più significativamente differenziate sono state quelle di una regione dell’epidermal growth factor-like e quelle legate a tre geni della matrice cellulare, inclusi eparina solfato proteoglicano 2, fibrillina 2 e fibronectina 2. Un esame ad hoc, inoltre, ha confermato un aumento statisticamente significativo della produzione di fibronectina.
Successivamente, i ricercatori italiani hanno testato il potenziale curativo su un modello di ferita basato sulla motilità di macrofagi derivati dal midollo osseo, evidenziando, un effetto di accelerazione della migrazione cellulare dei macrofagi e di conseguenza una possibile azione di Arnica omeopatica nella guarigione della ferita.
Articolo tratto da www.popsci.it/canali-medicina